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 CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia

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MessaggioTitolo: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 11:08 am

Ieri, molto in sordina, senza dargli nessun tipo di pubblicità, si è svolto un'incontro pubblico,
questo

nel quale i nostri amministratori ci hanno dato ad intendere che il piano regionale di smaltimento dei rifiuti, opera dell'assessore regionale Bottini, sia centrato sulla raccolta differenziata...

eppoi...per una parte del residuo è prevista la costruzione di un impianto di

TERMOVALORIZZAZIONE

MA COME?????????

Un impianto del genere è stato, in moltissime sedi scientifiche, dichiarato un

CRIMINE CONTRO L'UMANITA'!!!

Eppure la sua costruzione viene data per certa

senza che i cittadini abbiano minimamente riflettuto

io mi auguro che la gente che vive a Perugia abbia il tempo di informarsi su cosa significhi ospitare un cancrovalorizzatore

su quanto ciò ostacoli inevitabilemente il circolo virtuoso della raccolta differenziata

Avete opinioni in merito?
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 1:07 pm

luKa ha scritto:
Ieri, molto in sordina, senza dargli nessun tipo di pubblicità, si è svolto un'incontro pubblico,
questo

nel quale i nostri amministratori ci hanno dato ad intendere che il piano regionale di smaltimento dei rifiuti, opera dell'assessore regionale Bottini, sia centrato sulla raccolta differenziata...

eppoi...per una parte del residuo è prevista la costruzione di un impianto di

TERMOVALORIZZAZIONE

Per come la vedo io bisognerebbe dare maggiore priorità ad altre questioni prima:
1) riduzione dei rifiuti imponendo/incentivando minori imballaggi
(e qui si apre il discorso sull'accorciamento della filiera e prodotti a Km0)
2) raddoppiare le attuali percentuali effettive di raccolta differenziata (di materiali riciclabili e non da destinare a inceneritori o discariche).
Poi, solo poi considerare il discorso termovalorizzatore/inceneritore,
quando cioè le percentuali dei rifiuti da incenerire saranno sotto al 5% del totale, quasi come avviene ad Amburgo.

PS come mai molti si scagliano contro i termovalorizzatori e pochissimi, a parte i "delfini erranti" e pochi altri, contro l'inquinamento
assai più grave delle ciminiere dell'Ilva di Taranto?
(Dove una sola ciminiera inquina molto più di centinaia di moderni termovalorizzatori) Question
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 2:16 pm

Grazie Mario della risposta Very Happy

Ok, facciamo questo esempio:

- siamo io e te in una stanza, io accendo una sigaretta...

come giudichi il mio comportamento se lo faccio senza neanche chiederti il permesso?

- Te mi dici "se la accendi aumenti il rischio che io contragga malattie polmonari, come diversi scienziati hanno già dimostrato "

Come giudicheresti la mia rispota se ti dicessi: "Eh vabbe'...ma allora perchè non vai a dire la stessa cosa a tutti gli altri fumatori?"


Eppoi ti ricordo che, come dimostrano diverse realtà come
questa di vedelago e, secondo il progetto rifiuti 0, già in fase avanzata in molti comuni d'Italia e del mondo lo smaltimento dei residui indifferenziabili può avvenire in molti modi alternativi a quello dell'incenerimento.

Come se non bastasse un inceneritore costa tantissimo e non ha nessuna ricaduta economica sul territorio (di ricadute velenose invece ne ha moltissime)

E si presta perfettamente a giochini di appalti sui quali lucrare.

Occorrerebbe poi smaltire, i residui velenosissimi dell'incenerimento e quella è un'operazione molto delicata.

Insomma delle due l'una

- o si segue in modo corretto e studiato sulle caratteristiche del territorio (nella fattispecie il comune di perugia e la Regione dell'Umbria) un piano di rifiuti0

- o si porta avanti una logica di incenerimento

Le due cose insieme non hanno senso perchè una volta costruito un inceneritore o cancrovalorizzatore che dir si voglia
non si avrà più alcun interesse a perseguire la logica della differenziazione perchè un inceneritore da più robbaccia sarà riempito e meglio è per chi lo gestisce.
Anzi si cercherà di accaparrarsi più "combustibile" (ossia rifiuti) possibile.

Infine ricordo che uno dei punti cardine di un piano serio di differenziazione è proprio ciò che indicavi te e cioè diminuzione a monte degli imballaggi, sensibilità della territorialità dei prodotti che passa anche, inevitabilmente verso un consumo critico e quindi la sensibilizzazione e l'informazione degli utenti finali e di tutti noi consumatori.
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 2:29 pm

Intervengo in qualità di "esperto" del settore....quindi se avete domande da fare fate pure....

Innanzitutto, dal mio punto di vista l'Italia è un paese troppo bloccato dai vari comitati (più o meno grandi) e non si può sempre dire di no a priori a tutto quanto, altrimenti hai voglia a continuare a parlare di crescita del paese.

Riguardo la questione dei rifiuti: il punto nodale che vorrei portare alla vostra attenzione è che il sistema attuale è al collasso, ovvero, attualmente non esiste una raccolta differenziata degna di questo nome equamente distribuita su tutto il territorio; ragion per cui tutti i rifiuti vengono mandati in discarica. Ora, le discariche sono siti particolari (ad esempio vecchie cave abbandonate) che sono stati scelti ormai da tempo (finanche 20 anni fà); ciò significa che la quasi totalità delle discariche è quasi completamente piena. Per fare un esempio di ciò, si stima che le due principali discariche umbre (Pietramelina e Magione) abbiano si è no 4/5 anni di vita utile. Quindi, quando queste saranno piene, come pensate di smaltire i rifiuti???
Aprire nuove discariche è impensabile, dal momento che è ampiamente verificato che una discarica indifferenziata inquina molto di più del "vostro acerrimo nemico inceneritore" perchè oltre ad un inquinamento ambientale dato da cattivi odori ed emissioni di gas da digestione anerobica, le discariche producono un liquido ad elevatissimo carico organico (e perciò altamente inquinante) detto "percolato".
I termovalorizzatori associati ad una raccolta differenziata sono una specie di "manna dal cielo" nel senso che oltre a smaltire i rifiuti producono energia (termica ed elettrica); le emissioni sono tenute costantemente sotto controllo per mezzo di sistemi di abbattimento di ultima generazione (BAT = Best Avayble Technologies); inoltre, la produzione di energia permette lo spegnimento di altri sistemi molto più inquinanti come le piccole caldaie di casa (se qualcuno me lo chiede approfondisco).

Concludendo, termovalizzatori e centrali nucleari sicuramente sono delle possibili soluzioni a dei problemi e non l'inizio di nuovi "guai", l'importante è che, come in tutte le cose, la progettazione sia fatta ad hoc!!!!!!
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 2:30 pm

luKa ha scritto:
.....dell'incenerimento.

Come se non bastasse un inceneritore....

Luka stai sbagliando di grosso!!!!!

Il termovalorizzatore è totalmente diverso da un inceneritore!!!!!!!!!!!!!!!
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 5:45 pm

girobaj ha scritto:
l'importante è che, come in tutte le cose, la progettazione sia fatta ad hoc!!!!!!

tant'è che spesso i sistemi di filtraggio dei gas derivanti dagli scarichi ("scrubber") lavano con acqua i fumi e poi scaricano le acque negli scarichi. Risultato: inquinamento delle falde acquifere... mmmm... delizioso!
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 6:04 pm

Giro tu dici che le emissioni dei termovalorizzatori vengono tenute sotto controllo ma Montanari sostiene che più è alta la temperatura con la quale la munnezza viene bruciata, ops valorizzata, più sono piccole le particelle che vengono emesse, talmente piccole che le operazioni di filtraggio non riescono ad impedire la dispersione nell'aria (stiamo parlando di nanoparticelle).

dice cazzate? quali?

https://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 6:32 pm

girobaj ha scritto:
Intervengo in qualità di "esperto" del settore....quindi se avete domande da fare fate pure....


sei un esperto di monnezza???

perfetto

senti, ma quando butto le lattine dei fagioli,
faccio bene a togliere la carta esterna?
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 6:35 pm

pantu ha scritto:
girobaj ha scritto:
Intervengo in qualità di "esperto" del settore....quindi se avete domande da fare fate pure....


sei un esperto di monnezza???

perfetto

senti, ma quando butto le lattine dei fagioli,
faccio bene a togliere la carta esterna?

Nettamente sì
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 6:37 pm

Robo ha scritto:
Giro tu dici che le emissioni dei termovalorizzatori vengono tenute sotto controllo ma Montanari sostiene che più è alta la temperatura con la quale la munnezza viene bruciata, ops valorizzata, più sono piccole le particelle che vengono emesse, talmente piccole che le operazioni di filtraggio non riescono ad impedire la dispersione nell'aria (stiamo parlando di nanoparticelle).

dice cazzate? quali?

https://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM

Non ho tempo di leggere l'articolo che hai postato (sorry my friend) però immagina che quella a cui si riferisce Montanari sia il particolato di seconda generazione....ci vorrebbe un pò per spiegare cos'è.....

Cmq nella camera di combustione le temperature possono essere sempre controllate agevolmente con la stessa aria (primaria e secondaria) necessaria alla combustione.
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 6:43 pm

MrT ha scritto:
girobaj ha scritto:
l'importante è che, come in tutte le cose, la progettazione sia fatta ad hoc!!!!!!

tant'è che spesso i sistemi di filtraggio dei gas derivanti dagli scarichi ("scrubber") lavano con acqua i fumi e poi scaricano le acque negli scarichi. Risultato: inquinamento delle falde acquifere... mmmm... delizioso!

Gli scrubber sono solo uno dei modi di purificare un gas. Esistono sistemi "passivi" (multicicloni) e sistemi "biologici" (tipo assorbitori a carboni attivi). Inoltre sarebbe bene prevedere un post bruciatore, ovvero un bruciatore posto dopo la camera di combustione che bruci ulteriormente i fumi di combustione, così ci sarebbe un ulteriore abbattimento delle particelle di cui paralva Robo nel suo intervento.

Ultima cosa, non ho capito la seconda parte del tuo intervento, ovvero, la normativa impedisce uno scarico nella rete di acque inquinate, se poi c'è gente senza scrupolo (ma soprattutto nessun controllo da parte delle autorità) questo è un problema di malcostume tipicamente italiano. Se ci pensi è così che è scaturito il problema rifiuti a Napoli (raket della camorra) o lo scandalo dei formaggi scaduti riciclati......quindi mi pare una forzatura che non c'entra con il discorso del 3D. Inoltre considera sempre che acque altamente inquinanti (leggi il mio primo post) vengono prodotte anche in discarica, quindi se il tuo è un principio "universale" l'unica soluzione che ci rimane è quella di smettere di produrre rifiuti........
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 7:26 pm

Robo ha scritto:
Giro tu dici che le emissioni dei termovalorizzatori vengono tenute sotto controllo ma Montanari sostiene che più è alta la temperatura con la quale la munnezza viene bruciata, ops valorizzata, più sono piccole le particelle che vengono emesse, talmente piccole che le operazioni di filtraggio non riescono ad impedire la dispersione nell'aria (stiamo parlando di nanoparticelle).

dice cazzate? quali?

https://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM

in effetti la "distruzione" di particelle a particelle ancora più piccole, le rende di fatto "inafferrabili" dai filtri, bruciatori e sistemi di cattura ad acqua...

si tratta di particelle, o meglio, di aggregati di particelle, delle dimensioni dai 10 ai 500 nanometri, per questo si possono definire nanoparticelle.
queste ultime non sono in grado di essere trattenute dai filtri per via del fatto che di filtri con pori così piccoli non ne esistono!

detto così sembrerebbe tragica... ma in realtà io ci andrei MOOOOLTO coi piedi di piombo. In realtà tutta la comunità scientifica si sta ad oggi ancora interrogando sulla effettiva dannosità di queste particelle espluse dai nuovi termovalorizzatori ed esistono articoli contrastanti nella recente letteratura.

è presto per dire se le nanoparticelle siano dannose!
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 8:28 pm

www.stefanomontanari.net chiedete a lui!
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 9:58 pm

Girobaj ha ragione.. ma voi pensate che abitare sia più dannoso abitare vicino all' E45 , o comunque ad una strada ad alto flusso veicolare, o vicino ad un termovalorizzatore!???
beh se pensate ad un termovalorizzatore... vuol dire che avete inalato troppo benzene!! cheers
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 10:01 pm

ehm ho messo un abitare di troppo... scusatemi.. Embarassed
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyGio Nov 06, 2008 11:02 pm

girobaj ha scritto:
Intervengo in qualità di "esperto" del settore....quindi se avete domande da fare fate pure....

...cut...
I termovalorizzatori associati ad una raccolta differenziata sono una specie di "manna dal cielo" nel senso che oltre a smaltire i rifiuti producono energia (termica ed elettrica); le emissioni sono tenute costantemente sotto controllo per mezzo di sistemi di abbattimento di ultima generazione (BAT = Best Avayble Technologies);
...cut...
l'importante è che, come in tutte le cose, la progettazione sia fatta ad hoc!!!!!!

Certo, ma anche un'ottima progettazione ed esecuzione dell'impianto potrebbe essere vanificata
da una cattiva gestione amministrativa o dagli incentivi che potrebbero essere calcolati quantitativamente
sulle tonnellate di rifiuti bruciati e non qualitativamente sul differenziato.

E' vero o no che per incenerire rifiuti non differenziati l'energia impiegata vanificherebbe l'energia prodotta?
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyVen Nov 07, 2008 12:11 pm

mario ha scritto:


E' vero o no che per incenerire rifiuti non differenziati l'energia impiegata vanificherebbe l'energia prodotta?

Intervento giustissimo, ma come detto in precedenza se la vediamo così è tutto un problema, nel senso che si entra in un altro tipo di discussione....

Cmq, riguardo la tua domanda, posso solo rispondere con un potrebbe.....spiego meglio il concetto, non tutti i materiali bruciano alla stessa temperatura e ogni tipologia contiene un diverso grado di umidità; perciò, da un lato devi tenere temperature alte in camera di combustione in modo tale da avere ossidazione di tutti i materiali (con rischio di fusione delle ceneri, questione non inquinante ma controproducente perchè aumenta la manutenzione dell'impianto), dall'altro l'acqua contenuta nei materiali deve evaporare in camera di combustione con conseguente assorbimento di energia termica a scapito del resto del processo.

Questa situazione ovviamente è riferita ad una situazione di RSU (rifiuto solido urbano) totalmente indifferenziato....
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyVen Nov 07, 2008 12:32 pm

caro giro

te ritieni significativo l'esempio di Brescia giusto?

qui

troverai uno studio analitico sull'inceneritore bresciano

fatto da un gruppo di cittadini bresciani che si presentano così:


Siamo dei cittadini residenti a Brescia che da anni hanno operato e operano in diversi comitati e associazioni che si preoccupano dello stato dell’ambiente e quindi della salute nostra e del ben vivere delle generazioni future.

In particolare siamo impegnati sul tema dell’inquinamento indotto dalle industrie e sulle questioni dell’energia e dei rifiuti, portando il nostro contributo, chi in Forumambientalista, chi nell’associazione EnergEtica, chi nei Comitati che contrastano l’inceneritore e le centrali termoelettriche…

Ci ispiriamo ad alcune linee guida essenziali:


    <LI class=MsoNormal>rigore metodologico nella ricerca e nell’analisi;
    <LI class=MsoNormal>indipendenza ed autonomia da ogni potere economico, finanziario, istituzionale, politico;
    <LI class=MsoNormal>priorità della tutela dell’ambiente e della salute;
    <LI class=MsoNormal>fuoriuscita dal paradigma dello sviluppo, per una convivenza dolce tra gli esseri umani e con il vivente, nella prospettiva della decrescita;
  • attenzione, quindi, alla piccola scala, al decentramento, all'autopromozione locale.



Con questo sito intendiamo condividere con chi fosse interessato le ricerche, le analisi, le elaborazioni, le esperienze che abbiamo prodotto e maturato su alcuni temi cruciali in questi anni, temi che spesso hanno assunto una rilevanza non solo locale.

Il comitato scientifico che cura il sito è costituito dall’ingegner Massimo Cerani, esperto di energia e gestione dei rifiuti, dal dottor Celestino Panizza, medico del lavoro ed epidemiologo, e dal professor Marino Ruzzenenti, storico dell’ambiente.

La redazione del sito è gestita da Marino Ruzzenenti.
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyVen Nov 07, 2008 12:34 pm

ops...mi ha troncato il msg...

volevo chiudere chiedendoti cosa ne pensi di questo sito, degli studi da esso condotti

con stima
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyVen Nov 07, 2008 2:00 pm

girobaj ha scritto:
---cut---non tutti i materiali bruciano alla stessa temperatura e ogni tipologia contiene un diverso grado di umidità; perciò, da un lato devi tenere temperature alte in camera di combustione in modo tale da avere ossidazione di tutti i materiali ----cut---
Questa situazione ovviamente è riferita ad una situazione di RSU (rifiuto solido urbano) totalmente indifferenziato....

Ecco, quindi, prima di iniziare a pensare ad un termovalorizzatore,
sarà meglio raggiungere un'adeguata percentuale di raccolta differenziata (e relativo riciclo).
In Germania sono molto severi con chi si sbaglia a differenziare,
qui a Perugia invece m'è capitato di vedere un candidato delle liste dei Verdi
gettare allegramente l'immondizia nel cassonetto sbagliato, sarà stato un caso isolato dettato da fretta o pigrizia?
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyVen Nov 07, 2008 5:50 pm

luKa ha scritto:
ops...mi ha troncato il msg...

volevo chiudere chiedendoti cosa ne pensi di questo sito, degli studi da esso condotti

con stima

Ho letto veloecmente l'articolo che mi hai linkato (mancanza di tempo come sempre).

Alcune cose mi sono subito balzate all'occhio. Una su tutte: il confronto con le emissioni di 58 camini industriali. Non ne capisco il senso. Se non sbaglio, il calore prodotto dal termovalorizzatore serve a riscaldare tutta la città di Brescia con una fitta ed estesa rete di telericaldamento; ciò significa spengere migliaglia di impianti civili che però nella relazione non vengono presi in considerazine.

Spiego meglio, un piccola caldaia a metano (il combustibile fossile per eccellenza se prese in considerazioni le emissioni) inquina tantissimo perchè è soggetta a continui cicli di accensione spegnimento (mi lavo le mani con l'acqua calda e si accende la caldaia, non faccio a tempo a farla arrivare a regime che io, ovviamente, ho già smesso di usare l'acqua calda.....) e le caldaie produco la maggior parte degli inquinanti proprio in questo regime transitorio di accensione; questo concetto non è legato al tipo di combustibile (il metano ha formula CH4 pertanto una sua ossidazione non può produrre ossidi di azoto) ma alla quantità di aria necessaria per l'accensione (maggiore rispetto a quella di regime) e tutti sappiamo bene che l'aria è una miscela in cui l'azoto è intorno al 75%.
Chiaro il concetto???

Vero è che tutti, e dico tutti, devono per forza tirare acqua al proprio mulino perciò si assiste ad uno "storpiamento" della realtà. Troppi casi ho analizzato in tutte le filiere rinnovabili a tale proposito.

Potremmo stare qui (soprattutto io ) a scrivere per ore tutte le considerazioni, ma il tempo me lo impedisce. Quindi rinnovo ed estendo l'invito: se volete possiamo vederci una sera e realizzare un vero e proprio dibattito (tecnico/politico o entrmbi) ovviamente ben forniti di birozzo al seguito (alla fine ricicliamo tutti con felicità eventuali bottiglie di vetro/lattine)
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyVen Nov 07, 2008 5:52 pm

mario ha scritto:
girobaj ha scritto:
---cut---non tutti i materiali bruciano alla stessa temperatura e ogni tipologia contiene un diverso grado di umidità; perciò, da un lato devi tenere temperature alte in camera di combustione in modo tale da avere ossidazione di tutti i materiali ----cut---
Questa situazione ovviamente è riferita ad una situazione di RSU (rifiuto solido urbano) totalmente indifferenziato....

Ecco, quindi, prima di iniziare a pensare ad un termovalorizzatore,
sarà meglio raggiungere un'adeguata percentuale di raccolta differenziata (e relativo riciclo).
In Germania sono molto severi con chi si sbaglia a differenziare,
qui a Perugia invece m'è capitato di vedere un candidato delle liste dei Verdi
gettare allegramente l'immondizia nel cassonetto sbagliato, sarà stato un caso isolato dettato da fretta o pigrizia?

è una questione di mentalità, purtroppo, e poi pensa che noi siamo "privilegiati" sotto questo punto di vista....vai a fare la differenziata al sud, vedi cosa ti rispondono....
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyLun Nov 10, 2008 11:41 am

Quindi per te, i veri distruttori dell'ambiente sono l'assessore all'ambente del comune di Capannori (Ciacci) e i suoi seguaci che hanno impedito con forza la costruzione di un termovalorizzatore nel loro territorio ed hanno contemporaneamente creato un sistema di raccolta differenziata all'82% e smaltimento biologico del residuo.

O altri amministratori locali in giro per il mondo (ce ne sono moltissimi) che hanno fatto le stesse scelte.

Le ritieni scelte che determinano un abbassamento della qualità ambientale, giusto?

Le scelte che tengono conto degli studi fatti da importanti cliniche accreditate, studiosi ed università che hanno stabilito, fuori da ogni ragionevole dubbio, che in presenza di termovalorizzatori il rischio di contrarre cancro o altre malattie aumenta anche del 20-30%
(In una città come Perugia, con un termovalorizzatore ci sarebbero sicuramente circa 3000 persone in più che avranno gravi malattie polmonari)

sarebbero scelte dissennate e che vanno contro l'ambiente e il progresso.
Senza perdersi in tecnicismi, questa è sostanzialmente e sinteticamente la tua posizione, giusto?

Ho capito male?
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyLun Nov 10, 2008 11:42 am

Volevo aggiungere che oggi alle 15.30, presso l'oratorio di Santa Cecilia in Via Fratti a Perugia ci sarà un'incontro dal titolo "Apertura della Settimana nazionale UNESCO per l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Rifiuti: riduzione e riciclaggio. Le iniziative in Umbria".
Interverranno Bottini (Ass. ambiente)
Nicola Rossi e Maurizio Grandolini.

Io ci vado e mi porto dietro una bella copia del piano alternativo rifiuti0 che consegnerò a Bottini chiedendogli se ne è a conoscenza (dovrebbe, visto già due volte è stato portato alla sua attenzione).

Interveniamo finchè siamo in tempo!

Chiunque è interessato e può intervenire è il benvenuto
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luKa
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MessaggioTitolo: Re: CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia   CANCROVALORIZZAZIONE a Perugia EmptyLun Nov 10, 2008 1:11 pm

studi della Prof. Gentilini sulle aree in cui sono presenti termovalorizzatori



"Con inceneritori aumenta rischio tumori" di Patrizia Gentilini
(13/4/2008 10:26) |




Forlì - 13 aprile 2008 - Il 2 aprile scorso. sono stati resi noti i risultati definitivi della ricerca condotta da La Veille Sanitarie in Francia nelle popolazioni residenti in prossimità di impianti di incenerimento. I risultati preliminari erano stati presentati nel novembre 2006 ed avevano riguardato 135.567 casi di cancro insorti nel periodo 1990-1999 su una popolazione di circa 2.5 milioni di persone residente in prossimità di 16 inceneritori di rifiuti urbani attivi tra il 1972 ed il 1990. Lo studio aveva considerato l’esposizione a diossine valutate in diversi percentuali, trovando un aumento del rischio coerente col crescere dell’esposizione; in particolare nelle aree più esposte l’aumento del rischio era:
sarcomi + 12.9% in entrambi i sessi
linfomi non Hodgkin + 8.4%
cancro al fegato + 9.7 %
cancro alla mammella + 6.9%
tutti i cancri nelle donne + 4%.
Orbene, le preoccupazione già a suo tempo emerse dai risultati preliminari, si sono ulteriormente rafforzate davanti ai risultati definitivi conteggiati a marzo 2008 e che evidenziano i seguenti incrementi:
sarcomi + 22%
linfomi non Hodgkin + 12% in entrambi i sessi + 18% nelle femmine
cancro al fegato +16%
tutti i cancri nelle donne + 6%
ed ancora, dato in precedenza non rilevato, incremento del rischio di incidenza per mieloma multiplo in entrambi e sessi + 16% e per i maschi addirittura + 23%. Oltretutto, a detta degli autori, il picco non è ancora stato raggiunto! Ricordiamo che anche lo studio condotto sulla popolazione di un quartiere di Forlì (Coriano) esposta a due impianti di incenerimento (rifiuti urbani e ospedalieri) aveva evidenziato gravi danni per la salute specie nel sesso femminile con aumento statisticamente significativo del rischio di morte per tutte le cause e soprattutto per tutti i tumori (in particolare mammella, colon, stomaco). La particolare suscettibilità del sesso femminile agli inquinanti emessi da questi impianti è facilmente comprensibile se si pensa, ad esempio, che la concentrazione di diossine nel sangue delle donne di Seveso, anche a distanza di anni, era dalle due alle tre volte superiore a quella riscontrata nei maschi, che pure erano stati esposti al medesimo evento: le caratteristiche biologiche, metaboliche, endocrine rappresentano evidentemente un fattore discriminante di particolare rilievo. D’altra parte è ben noto che proprio nel sesso femminile, anche nel nostro paese, si registra una crescente incidenza di cancro che, secondo i dati dell’Associazione dei Registri Tumori Italiani (AIRTUM) presentati proprio per l’8 marzo 2008, è dell’1% annuo, indipendentemente dalla età. Tutte queste considerazioni, al pari di quelle che si fanno per la salute infantile, sono però parole al vento: nessuno se ne cura ed invece di passare dalle parole ai fatti - ovvero intraprendere azioni concrete per ridurre l’immissione di sostanze tossiche ed inquinanti nell’ambiente facendo Prevenzione Primaria - si continua solo ad esprimere buone intenzioni o a “ monitorare” i danni che si continuano a recare. Da questo punto di vista la gestione dei rifiuti è a dir poco paradossale: da tempo abbiamo capito che i “rifiuti” (o meglio i “materiali post-consumo”) sono risorse, ma, se anche fossero una “malattia”, come viene costantemente propagandato, la “cura” che ci viene prospettata, ovvero il loro incenerimento, è molto peggiore del male, dal momento che ogni processo di combustione trasforma materiali di per sé inerti in composti altamente tossici e nocivi, con danni che sono oggi dettagliatamente calcolabili.
http://ec.europa.eu/research/headlines/news/article_05_10_21_en.htm

Su questo sito dell’UE è oggi possibile, inserendo alcuni parametri emissivi (NOx, SO2, PM10, VOC…) l’altezza dei camini ecc. quantificare i danni alla salute e all’ambiente per ciascuna fonte. Per fare un esempio, ogni anno emissioni simili a quelle dell’inceneritore di Brescia, secondo tale software che - si badi bene - considera solo una parte degli inquinanti emessi, causerebbero una perdita economica pari a 1.480.000 Euro! Che altro resta da dire? Il problema dei rifiuti è, in assoluto, il più semplice da risolvere, se solo si facessero scelte coraggiose e chiare: dalla raccolta “porta a porta” al recupero effettivo dei materiali post-consumo. Ma fino a che rimangono i cassonetti stradali che altro non sono che mini discariche all’aperto e fino a che lo stesso gestore gestisce sia la raccolta differenziata che l’incenerimento e guadagna tanto più brucia, rivendendo a prezzo triplicato la poca energia prodotta, come sperare che si inverta la rotta? Solo la nostra follia può pensare che sia vantaggioso incenerire carta, legno, plastica… preziose materie che poi dobbiamo produrre ex-novo abbattendo alberi od estraendo petrolio. Allo stato attuale il 98.2% di tutti i rifiuti urbani può essere recuperato come materia, e, per chi ancora non lo sapesse, anche i materiali poli-accoppiati e gli stessi pannoloni diventano - tramite processi di estrusione, senza formazione di alcun inquinante - sabbia sintetica utilizzata in edilizia o per manufatti plastici. In pratica il “secco non riciclabile” che prima andava alla discarica o all’incenerimento ad un costo medio di 120 Euro a tonnellata, viene venduto al prezzo di 80 Euro a tonnellata sotto forma di sabbia sintetica! Non è utopia, non succede chissà dove, succede nel nostro Paese. Perchè i nostri amministratori e politici invece dei pellegrinaggi a Vienna o Brescia non vanno a visitare, ad es. il Centro Riciclo di Vedelago (TV) dove si realizza quanto sopra detto? Qui, senza sovvenzioni pubbliche si sono creati posti di lavoro stabili e sicuri, senza nocività né per i lavoratori né per l’ambiente. Impianti simili si possono realizzare ovunque in pochi mesi e con investimenti che sono almeno un decimo inferiori rispetto a quelli necessari per realizzare un inceneritore che tratti la stessa quantità di materiali. Se dunque è possibile evitare queste inutili e costose fabbriche di veleni senza il ricatto occupazionale, ma anzi creando lavoro e ricchezza, è facile capire perché non solo cittadini e comitati si sono mobilitati, ma anche centinaia di migliaia di medici in Europa, dal Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici Francese, ai Medici Irlandesi, alla Federazione degli Ordini dell’ Emilia Romagna, si sono attivati per chiedere una moratoria sulla loro costruzione. Ma ancora una volta, proprio all’interno del mondo scientifico e medico, le voci indipendenti dai grossi poteri economici/finanziari faticano a farsi ascoltare. Quante sofferenze e quanti morti ancora saranno necessari perché finalmente si aprano gli occhi ed i rifiuti cessino di essere risorse solo per chi, incenerendoli, accede, in un mercato drogato, ai vergognosi incentivi che solo l’Italia riconosce ai “fuochisti” di turno?

Dott.ssa Patrizia Gentilini
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