il giornalista
«Quanta rabbia. Mi hanno rotto 8 costole»
GENOVA— Quando alle 8 la sentenza viene rinviata di un'ora, Marc Covell sussurra: «È troppo crudele».
Il suo pestaggio (8 costole rotte, polmone perforato, trauma cranico, fratture) è stato definito dai pm «un martirio».
Alla lettura della sentenza il giornalista di Indymedia è furibondo.
Qual è la sua emozione?
«Provo rabbia e dolore. Mi dispiace per l'Italia, che vive in una dittatura,
e per Obama: avrebbe potuto avere un G8 tranquillo alla Maddalena, si troverà a rivivere il G8 di Genova».
Si aspettava molto dal processo.
«Mi aspettavo giustizia. Ho vissuto 7 anni di attesa; abbiamo avuto solo ingiustizia.
Le prove erano schiaccianti.
I poliziotti che ci hanno picchiato a sangue sono pericolosi
e gli è stato detto che possono continuare a fare ad altri ciò che hanno fatto a noi».
E. D.
14 novembre 2008
Corriere della Sera