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 Turchia vs Israele

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mario
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MessaggioTitolo: Turchia vs Israele   Turchia vs Israele EmptyVen Gen 30, 2009 7:01 pm

Turchia vs Israele Davos Erdogan critica Peres prima di lasciare il meeting di Davos

Erdogan attacca Israele

di
Roberto Barducci
30 Gennaio 2009


“Come si può consentire a un simile paese [Israele], che ignora totalmente e non applica le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU,
di varcare i cancelli delle Nazioni Unite?”.

La persona che ha pronunciato queste parole non è il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad o uno dei suoi accoliti mediorientali, ma il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan.

Israele ha sempre avuto dei rapporti diplomatici, commerciali e militari, piuttosto stretti con la Turchia laica
fondata da Kemal Ataturk. Ma l’ascesa al potere del "Partito della Giustizia e Sviluppo" (AKP), nel 2002, ha complicato questo rapporto a causa dei contenuti islamisti delle politiche turche. Peraltro, nella storia della Turchia moderna, si tratta del primo partito di questo tipo che è rimasto al potere senza provocare un colpo di stato da parte dell’esercito apertamente laico.

Per la Turchia, sempre in pessimi rapporti con i suoi vicini arabi (la Siria e l’Iraq dominate dai rispettivi partiti Baath), l’alleanza con Israele aveva una sua ragione. Ma il primo ministro Erdogan ha iniziato un processo di riavvicinamento con la Siria e l’Iran che ha sostanzialmente modificato la politica estera del paese. Quando è iniziata l’offensiva israeliana a Gaza, Erdogan ha attaccato Israele durante tutto l’arco dei combattimenti e ha chiesto che fosse bandito dall’ONU. Ha accusato Gerusalemme di usare bombe al fosforo bianco contro i civili di Gaza e l’ha accusato di “azioni inumane” aggiungendo che “Allah, prima o poi, punirà coloro che non rispettano i diritti degli innocenti”.
...
Ai commenti di Erdogan sono seguite una serie di dimostrazioni pubbliche in tutta la Turchia che hanno presto assunto toni fortemente anti-semiti.
Nel corso di una dimostrazione nella città industriale di Eskisehir, si potevano leggere cartelli del tipo “Ingresso consentito ai cani ma non agli ebrei e agli armeni”.

Erdogan in un suo intervento al parlamento, ha accusato gli israeliani di controllare i mezzi di informazione e di colpire intenzionalmente i civili.
“I mezzi di comunicazione, appoggiati dagli ebrei, stanno diffondendo false notizie su quello che sta succedendo a Gaza, trovando sciocche scuse per giustificare il bombardamento di scuole, moschee ed ospedali”, ha sostenuto il premier.

Le parole del primo ministro hanno allarmato la comunità ebraica turca, composta da circa 26.000 persone che in questo momento sta vivendo “il peggior momento a memoria di uomo” come ha detto un membro della comunità. Il presidente delle repubblica Gul e il ministro degli esteri Babacan hanno cercato di stemperare le tensioni con dichiarazioni pubbliche volte a rassicurare la comunità ebraica che i diritti civili degli ebrei turchi non verranno toccati. Babacan ha anche affermato che sia Israele che la Turchia intendevano mantenere i loro buoni rapporti. Nonostante il tono conciliatorio dei queste dichiarazioni, le tensioni rimangono alte.

Va notato che questo pronunciamento di Erdogan sembra seguire il filo della sua agenda politica.
La crescente solidarietà fra musulmani della regione, e le massicce dimostrazioni organizzate dai turchi per protestare contro la guerra a Gaza, hanno offerto ad Erdogan l’opportunità di criticare Israele guadagnando così popolarità sia in Turchia che in Medio Oriente.
Peraltro Ankara sta cercando di ritagliarsi la posizione di intermediario fra il mondo arabo musulmano e l’Occidente ma, per fare questo, doveva accrescere il proprio appeal fra gli arabi e i musulmani.
Da qui discendono le aspre critiche rivolte a Israele.

Nel recente passato la Turchia ha svolto il ruolo di mediatore per le trattative indirette fra Israele e Siria.
Erdogan aveva anche giocato un ruolo determinante nello sbrogliare il nodo libanese.
Le sue doti diplomatiche nell’incontro di Doha erano riuscite a fare eleggere alla presidenza del Libano il generale Suleiman dopo quasi due anni di stallo. Qualche tempo dopo, in visita in Libano, Erdogan aveva ricevuto una standing ovation da parte del parlamento libanese.
Tuttavia, gli attacchi di Erdogan ad Israele sembrano andare molto oltre quelle posizioni di neutralità che un mediatore dovrebbe avere. Come potrà Israele, in futuro, accettare di affidare i propri interessi a un mediatore che lo vorrebbe addirittura fuori dall’ONU?

L’analista politico turco Kamran Bokhari pensa che “la ricerca della leadership in Medio Oriente da parte della Turchia, non vuole necessariamente dire che saranno danneggiati i rapporti fra Ankara con Israele e l’Occidente”.
Si tratta di un punto di vista decisamente ottimista. Quanto questa previsione sia corretta dipenderà da quanto Erdogan intenda ancora spingere il suo paese fuori dal solco laico che il fondatore delle Turchia, Ataturk, aveva tracciato.

http://www.loccidentale.it/articolo/davos,+erdogan+attacca+israele+per+trovare+consenso+nel+mondo+musulmano.0065456
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