Dopo sedici mesi d'agonia, l'aver perso qualsiasi competizione elettorale possibile, aver contribuito in maniera sostanziale alla distruzione della sinistra più estrema, l'aver portato re Silvio al suo punto di popolarità più alto nel nostro sciagurato paese, essere arrivato persino alla demonizzazione dell'alleato Di Pietro quando pure questi sembrava gli stesse soffiando elettori, il buon (mai aggettivo fu più calzante) Walter Veltroni si è finalmente dimesso.
La tragedia è che si dimette non perchè ha capito di aver fallito su tutta la linea ma perchè spinto dalle pressioni interne e dalle lotte intestine, cioè dai dalemiani (sigh) che non lo possono più crepare e dai rutelliani (l'altro Re dei perdenti) che favoleggiano unioni con l'Udc.
Da un certo punto di vista potrebbe quasi farci bene una distruzione totale e radicale del partito più "medio" della sinistra italiana salvo il fatto che poi uno guarda il telegiornale e vede che un certo Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari ma il suo mandante è stato assolto grazie al Lodo Alfano.