Il Paese è Reale (e a me non piace molto)

qualcuno ha sentito la compilation trainata dal singolo degli Afterhours?

qui è possibile un ... ehm ... preascolto

per quanto mi riguarda , se questa dovesse davvero rispecchiare lo stato della musica in Italia .. .sarei preoccupato. Qualcosa si salva (marta sui tubi ... mariposa ... gli Zu per rispetto, ma su disco sono bravi un terzo di quanto lo sono live , poco altro) , il resto è ... boh ... non so che dire (se non che mezza unghia di Fiumani vale intere discografie di beccamorti presenti in scaletta)

me pare il nuovo mainstream italiano...
peraltro figo sto blog che hai segnalato anche se c'e' un sacco di fuffa italiana (ps: scaricatevi gli X-MARY!!!)

in realtà ho preso il primo blog a caso che forniva un ... ehm .. preascolto del disco ; è pieno di paccottiglia in effetti

boh , io non faccio molta differenza tra mainstream e underground ... in media seguo quello che mi piace e posso tranquillamente ascoltarmi nello stesso giorno gli OvO e i Baustelle ... il problema è che in particolare la media di questi pezzi è ... la .... medietà . Non la trovo rappresentativa di qualcosa , mentre intuisco che il suo fine era probabilmente questo ... "rappresentare" una scena "nuova" , che io trovo invece già vecchia (le carte di identità di molti di quegli artisti lo dimostrano :-P ) e un pò noiosa.

lo sto ascoltando....

bah....

allora se si considera l'intera operazione il disco è da applausi, se invece si parla delle singole canzoni è abbastanza povero, e in certi casi proprio deludente..
diciamo che i brani a giustificare i 9,90(spedizione inclusa) ci sono e in conclusione tra brani riusciti e non ci staicchia via..
J

9.90 spedizione inclusa mi pare fosse per chi lo prenotava ... adesso la spedizione si paga (ma potrei sbagliarmi eh)

a me l'intera operazione pare un pò senza senso ... si puntava a far arrivare sta roba a più gente, tramite l'impulso di san remo , ma vendendola solo per corrispondenza e nei punti FNAC (non proprio capillarmente presenti in italia) il bacino d'utenza si restringe già a monte. Credo a una generica buona fede degli afterhours nel fare sta cosa, ma la riuscita non la trovo proprio esaltante ... sulla qualità ho già detto.

ma infatti fondamentalmente è positiva l'idea, sulla messa in pratica sono d'accordo con te, in definitiva però è un progetto interessante più per le porte che potrebbe aprire per quanto riguarda nuovi canali di produzione o distribuzione (è la prima volta che una catena di negozi produce un disco fondamentalmente) più che per le canzoni in se, anche se, ripeto, qualcosa si salva..

mah, credo che l'ascoltatore medio italiano di musica "alternativa" sarà invece soddisfatto, anzi, si crederà pure scopritore di quale assurda realtà underground della musica italiana..

piuttosto mi sembra un tentativo di ripristinare un certo "regime" musicale alternativo italiano in voga qualche anno fa con etichette tipo Mescal...

http://www.rockit.it/album/10257/aavv-il-paese-e-reale

cvd

Il fatto è che la "roba" in voga qualche anno fa con etichette come Mescal o Consorzio suonatori indipendenti era decisamente di tutt'altro spessore, pensa agli Afterhours, ai Marlene, agli Scisma, ai Verdena (black out), ai Subsonica, ai Bluvertigo e ce ne sono molti altri di queste due case discografiche e non. Il fatto è che dieci anni fa i gruppi sopracitati non inseguivano il pop da classifica ma suonavano musica alternativa nel senso che a livello mainstream non c'era niente che suonasse in quel modo, nemmeno vagamente. Ora, ascoltando questa compilation, a parte Il teatro degli orrori, gli Zu e gli After non c'è niente che si differenzi stilisticamente dalla compilation di Amici. Anzi. Come puoi definirti alternativo se cerchi di imitare il mainstream? Al massimo sei underground, ma solo perchè non ti s'incula nessuno. A questo punto è meglio Marco Carta, almeno è sincero e probabilmente non è così tanto rincoglionito da sentirsi un artista.

oddio , rockit

AIUTO

la verità, secondo me, è che ai tempi d'oro delle vere indipendenti italiane la gente faceva musica per passione e se ne strainculava delle logiche di mercato..oggi, che di etichette indipendenti ne sbucano come funghi, chi fa musica lo fa si per passione e magari al proprio progetto ci crede anche, ma tende anche a camparci, conseguentemente mi pare ci sia l'evidente tendenza al raggiungere un (buon?) compromesso tra la coerenza musicale, quella per non scontentare i duri e puri, e un occhio buttato al risvolto economico/commerciale..e a dirla tutta non riesci a biasimarla del tutto la cosa..in fondo se Marco Carta ci campa di lusso, perchè non può provarci anche chi magari di talento ne ha davvero?
non ci dimentichiamo che la musica in fin dei conti è un lavoro..

tocca stabilire ora , chi ha VERAMENTE talento

diciamo che sul disco in questione che NON ne hanno ce ne sono abbastanza secondo me..!