CATIA POLIDORI INCASSA MEGLIO DI ROCKY BALBOA
2 novembre 2011
di Giovanni MartinucciNon ci appassiona narrare le sorti dei naufraghi parlamentari ex
futuristi, ma la vicenda dell’Onorevole Polidori merita un particolare
approfondimento, essendo
la giovane deputata umbra, eletta in Veneto,
una vera specialista nell’incasso politico. Imprenditrice di successo,
anche nel settore delle università private (CEPU), la brillante Catia (senza
K) fa il suo esordio politico con la Fondazione Fare Futuro e con
Gianfranco Fini. Alla sua prima candidatura viene subito eletta a
Montecitorio nelle liste del PdL, pur non essendosi mai misurata con il
consenso personale tramite elezioni con preferenze in un qualsiasi ente
locale. La nostra, sicuramente non immaginava di finire in quella che si
ricorderà come la più burrascosa e tormentata legislatura della
“II Repubblica”, ma ben presto si è adattata alle mutevoli
situazioni. Aderisce al gruppo di Futuro e
Libertà, con un atto di lealtà verso Fini al momento dello strappo con
Berlusconi, ma da subito si mostra tra le più riottose ad accettare le
linee politiche del suo Presidente. Nei primi mesi mostra una certa
coerenza, ma
quando i nodi arrivano al pettine escono fuori gli
altarini. Prima riesce a convincere i vertici di Fli alla Camera, a
votare un emendamento alla legge Gelmini,
a difesa delle università
private (CEPU), alla quale lei e la sua famiglia sembrano
particolarmente affezionati. Il partito accetta un po’ supinamente i
desiderata della Polidori, pagando anche qualche salato prezzo politico
votando quella legge, ma se Catia (senza K) ha dimostrato riconoscenza a
Fini vale la pena fare qualche sacrificio, no? Non basta però, ecco
infatti che arriva il
14 Dicembre, il giorno del giudizio, pardon, della
fiducia: i conti per Fini sembrano tornare, fino alla sera antecedente
il voto, quando proprio lei si tira indietro, adducendo motivazioni
alquanto fallaci. Per capirle meglio è bastato attendere qualche
settimana, allorquando la deputata umbra viene
nominata Sottosegretario
allo sviluppo economico del IV Governo Berlusconi: un bel salto per un
deputato alla prima legislatura. Un compito gravoso che l’onorevole
svolge con una certa disinvoltura, quasi come se non l’avesse, infatti
non c’è quasi mai al Ministero, pare sempre all’estero, immaginiamo a
tessere virtuose tele di contatti per le nostre imprese. Dopo l’ennesima
crisi di governo, mascherata con l’ennesimo rimpastino, che si traduce
con un’infornata di nuovi sottosegretari, raccattati tra i transfughi di
qualunque partito,
la persona che piu’ trae giovamento dal caos
imperante è sempre lei, che passa da sottosegretario a vice Ministro. Per completare l’operazione, ci mette quel filo di
ingenuità, che non
guasta mai, quando afferma di non sapere nulla della sua nomina, e di
essere all’ oscuro di tutto. Piove sul bagnato quindi,
non solo ti
ritrovi al governo senza mai avere preso un voto, ma addirittura sali di
rango senza aver fatto nulla di nulla. Come se tutto ciò non bastasse,
arriviamo a questi giorni, quando la fama dell’onorevolissimissima
Polidori, che stranamente
è anche direttore esecutivo della fondazione
Italia-USA, arriva oltreoceano e varca le soglie delle comunità Italiane
negli Stati Uniti, le quali, tramite la Villanova business school di
Philadelphia, la insigniscono di un premio mai ricevuto da una
imprenditrice Italiana. Sperando che stavolta sia stata avvertita e
complimentandoci con Catia (senza K) per la sua scalata,
ci chiediamo:
ma come fa ad ottenere così tanto con così poco sforzo? Va bene che il
risparmio energetico è il futuro dell’economia mondiale, però con lei si
raggiungono vette siderali. Se Berlusconi non si ricandidasse, sapremmo
chi potrebbe essere il nome a sorpresa che uscirebbe dal cilindro.
Fonti riservate ci informano della sempre più crescente preoccupazione
del Papa (non il domiciliarizzato) che sente la sua poltrona insidiata
dalla nostra…senza K.
http://www.ondafuturista.it/?p=1182