Ripropongo parte dell'articolo che potete leggere integralmente in questo sito internet:
"...A un certo punto, Amanda ha due dialoghi con il dottore del carcere. Nel primo le viene fatto presente, in modo piuttosto freddo e quindi disumano, che il suo esame del sangue ha mostrato la presenza del virus dell’HIV. La scena è girata in maniera piuttosto banale, ma ciò che la rende interessante è il fatto che il medico le chieda un elenco degli uomini con cui Amanda ha avuto rapporti da quando è in Italia. Lo sguardo che la ragazza lancia all’uomo è eloquente: quelli sarebbero fatti suoi, non di un dottore di un carcere. La scena avrà uno sviluppo più avanti, quando, pare, questa lista di nomi verrà pubblicata da un giornale, e attraverso un dialogo sarà lasciato intendere una fuga di notizie o un intenzionale cessione dell’informazione alla stampa, atta a “creare il mostro”: una ragazza libidinosa e sessualmente molto attiva, forse troppo (argomento che sarà accennato durante il processo da una delle coinquiline di Amanda). Ma per tornare al medico, la scena fa riflettere se la si collega al fatto che chiunque faccia domanda di immigrazione negli USA si vede rivolgere la richiesta (ineludibile per ovvi motivi) di presentare un test dell’AIDS con esito negativo: nel nostro paese un tale esame è questione privata e personale, nel paese da cui viene Amanda no, eppure la questione HIV viene trattata come se il medico fosse una sorta di macellaio. Sensazione rafforzata qualche minuto dopo, quando Amanda va a ritirare il nuovo esito dell’esame, che questa volta è negativo: le scuse accampate dal dottore sanno proprio di negligenza alla Pulcinella, inventa un “falso positivo che a volte capita”, lei si mette a strillare che stanno giocando con la sua vita: “Siete malati! Questo paese, la polizia, la stampa: siete tutti malati!”: è esattamente il pensiero del pubblico, che a questo punto non ha dubbi sul fatto che tutta la vicenda sia basata su una serie di errori e negligenze.
La scena successiva è un dialogo tra l’avvocato difensore e la signora Knox: la polizia crede alla testimonianza di Guede, dunque non rilascerà Amanda. La signora scoppia in lacrime, dicendo: “Avvocato, non si offenda, ma il sistema che avete qui è assolutamente folle”. L’avvocato – italiano – annuisce e abbassa lo sguardo. Ecco: anche da qui viene la conferma che è tutto assurdo, che si sta mandando in carcere un’innocente per disattenzioni, per negligenze, per incapacità..."
così ad imputati difesi da avvocati di ex primi ministri, tentativi di intralcio delle indagini da parte di padri presunti massoni dobbiamo aggiungere una campagna mediatica, all'insaputa dei cittadini italiani che non hanno potuto vedere il film nelle reti televisive, volta a creare un'immagine della Knox da educanda. Non solo. Si parla anche di "anti-americanismo", vedi le dichiarazioni rilasciate, a suo tempo, dalla senatrice Maria Cantwell.
A questo punto mi domando se il caso giudiziario in questione non sia una rappresentazione in "piccolo" di quello che avviene quotidianamente in Italia e nel Mondo cioè: in Italia chi ha amicizie importanti ed influenti può sperare di cavarsela; nel Mondo gli americani credono, e fanno, quello che vogliono (vedi strage del Cermis) inpuniti.
Voi che ne pensate?
A proposito: chi volesse visionare il film, con sottotitoli in italiano, può farlo (in realtà non potrebbe) scaricando il torrent cliccando QUI