Don Alberto Bastoni, 48 anni, curriculum ecclesiastico di tutto rispetto, ma... Fonte: Redazione Il Fatto Quotidiano | Rimini | 22 febbraio 2012
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Festini con cocaina e sesso, la doppia vita del parroco “integerrimo” Alberto Bastoni, 48 anni, un curriculum ecclesiastico di tutto rispetto ha fatto perdere le sue tracce da giorniCocaina e presunte frequentazioni gay.
A finire nei guai è un sacerdote di 48 anni di Rimini, Don Alberto Bastoni, che da giorni, come riporta oggi Panorama.it, ha fatto perdere le proprie tracce.
Bastoni ha un curriculum ecclesiastico di tutto rispetto:è stato tenore nel coro dei “pueri cantores” della
Cappella Sistina, animatore degli incontri del Centro di azione liturgica promosso dalla
Cei e addirittura
Rettore del Santuario dell’Amore misericordioso di Collevalenza, dove i vescovi italiani
svolgevano le assemblee generali (la comunità dell’Amore
misericordioso, fra l’altro, gestisce una casa annessa al santuario
dove sono ospitati sacerdoti con problemi che vanno dall’alcool alla
pedofilia). Peccato che Bastoni abbia o almeno abbia avuto
una doppia vita, come rivelano i verbali dei carabinieri di Todi. Il prete riminese- che è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di
cocaina dopo
una soffiata che ha portato le forze dell’ordine sotto casa di Massimo
Giraldi, istruttore di pattinaggio artistico a Torgiano - la notte del
30 gennaio scorso è stato fermato dagli uomini dell’Arma mentre era
alla guida della sua Fiat Punto. Ai carabinieri il sacerdote ha
consegnato “spontaneamente” 3 dosi di
cocaina nascoste nel
portafogli, pagate 200€.
Non solo. Bastoni ha consegnato anche 10 grammi di
“tolylacetoethyle-thylamine”, un “fertilizzante” che viene inalato
per ottenere effetti eccitanti. Questa la
confessione del
prete ai carabinieri: “Fumo la cocaina, tale metodo prevede che la
droga venga sciolta con il calore in un cucchiaio, poi si versa in una
bottiglia e si aspira”. E ancora:
“Ho iniziato a fare uso di droga da 6 anni, da quando mi trovavo a Roma per motivi professionali”. Gli ambienti gay emergono dalle parole di Giraldi, a sua volta interrogato dai
carabineri e a sua volta pizzicato quella sera con della coca (un
grammo). Giraldi ha ammesso di aver ospitato Bastoni a casa sua e ha
detto che
il Sacerdote più volte avrebbe portato amici per fare sesso: “Utilizzavano
casa mia perché lui non ha la piena disponibilità di un’abitazione. A
volte aveva con sé droga che consumava coi suoi amici, offrendone
occasionalmente anche a me”. Ai
militari che hanno
perquisito la camera singola e lo studio in viale Madre Speranza, a due
passi dal Santuario, il parroco ha espresso la propria disponibilità a
collaborare alle indagini.
Indagini che hanno già portato ad alcuni
arresti nell’ambito
dell’inchiesta ancora in corso (uno degli indagati patteggerà la pena
nel processo per direttissima che riprenderà la prossima settimana
davanti al giudice monocratico del tribunale di Perugia, Marco Verola).
Sulla rubrica del cellulare di Don Bastoni fioccano i numeri degli spacciatori: ad esempio, c’è quello dell’
albanese Rudy che gli ha venduto la coca poco prima dell’intervento dei carabinieri in un parcheggio a Perugia. Ma anche quello di un argentino rappresentante di macchine per il
caffè, conosciuto vicino ad una discoteca, e quello di un altro
spacciatore. A questi
il parroco riminese parlava in codice,
dicendo “…siamo in due… oppure siamo in tre…” per fargli capire quanta
droga serviva ad ogni occasione. C’è pure Cristian, che “ogni tanto
cambia numero” e spaccia droga “di più alta qualità”, ha aggiunto
Bastoni, mentre Jonathan si mostrava invece molto caro (“120 euro al
grammo”) seppure dotato
di buon cuore (“talvolta mi omaggiava di qualche dose”). Il punto è che da quella notte il prete è scomparso: “Don Alberto purtroppo non sta bene, ha bisogno di cure e non tornerà per molto tempo”,
fanno sapere dalla Canonica. Più informazioni su: Alberto Bastoni,
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