La macchina America perde colpi: Fannie e Freddie e la (nuova) crisi del sistema creditizio

Non sapete chi siano Fannie e Freddie ? Non sapete perché Eddie Vedder nel mitico Unplugged di Mtv si scriveva sul braccio "Pro Choice" ? Male !

Di Eddie potra' anche fregarvene poco ma Fannie e Freddie sono le due agenzie parastatali che fanno funzionare il mercato del credito immobiliare americano. SI teme che la loro capitalizzazione, quindi la loro possibilità di fare fronte ad eventuali perdite, non sia sufficiente ora che il mercato dei mutui immobiliari, che Fannie e Freddie garantiscono, sta entrando in depressione dopo la crisi dei mutui subprime.

La Casa Bianca ha varato un piano per aiutarle e si pensa che, se gli eventi precipitassero, il Congresso possa autorizzarne la nazionalizzazione spalmando su tutti i contribuenti i loro debiti. Ma c'è anche chi dice che questo genererebbe una spirale depressiva che rischierebbe di mettere in serio pericolo tutta l'economia americana in quanto Fannie e Freddie garantiscono mutui per circa 5000 miliardi di dollari, una cifra stratosferica anche per l'economia degli Stati Uniti.

Insomma, se gestite un hedge fund o avete soldi da scommettere, fatevi avanti e comprate i bond di Fannie e Freddie a prezzi stracciati, è il momento giusto !

ciao
marco

Citazione :

Insomma, se gestite un hedge fund o avete soldi da scommettere, fatevi avanti e comprate i bond di Fannie e Freddie a prezzi stracciati, è il momento giusto !

E mica tanto.
Non a caso i mercati han continuato a scendere.
Quello che ha fermato il tracollo è stata l'apertura di credito diretto fatto dalla Fed, ma non reggerà molto.
L'intervento governativo serve a poco.
La capitalizzazione di quei due fondi è il 58% del capitale di tutti i mutui immobiliari degli states, una cifra che si aggira attorno agli 8 mila miliardi di dollari, anche ipotizzando che la crisi investa solo un decimo dei mutui è una cifra improponibile da far ammortizzare alla popolazione che già oggi è quasi alla fame in Usa. Vorrebbe dire iperinflazione nel bel mezzo di una recessione. Scenario quasi da guerra civile in un paese FEDERALE come gli Usa.
E' molto più probabile che sarà tutto iperinflazionato con le emissione della Fed che sono meno percepibili dalla popolazione come responsabilità e più diluite nel tempo.
Sempre di fame si tratta, ma magari riescono a tenere il caos sotto controllo militarmente.
In ogni caso, io avessi soldi da scommettere, li metterei sotto il materasso magari convertiti in oro.

tutto giusto ma aggiungo:

-gli Usa sono già un paese in guerra dal 2003 e lo scenario probabilmente si allargherà con il coinvolgimento dell'iran e mantenere le truppe al fronte incide moltissimo sul bilancio di un paese.
-l'economia statunitense è già in recessione da un paio d'anni, dopo l'uragano katrina ha accusato il colpo e mostrato tutta la sua fragilità. il rischio ora è la stagflazione (alta inflazione in periodi di recessione economica) proprio perchè il sistema paese non sarebbe in grado di assorbire l'effetto domino nato con la crisi dei mutui subprime.Occorrerebbe quindi un ripensamento totale della politica economica di lungo periodo e ,nel breve, un cambio di strategia in ambito di politica estera.

poi mi vengono in mente tante altri spunti....ma sono troppo fusa per metterli giù una sera d'estate nel mese di luglio dopo una calda giornata di lavoro in attesa delle vacanze.

A volte spero che il petrolio finisca entro tre giorni!!!

Citazione :

-gli Usa sono già un paese in guerra dal 2003 e lo scenario probabilmente si allargherà con il coinvolgimento dell'iran e mantenere le truppe al fronte incide moltissimo sul bilancio di un paese.
-l'economia statunitense è già in recessione da un paio d'anni, dopo l'uragano katrina ha accusato il colpo e mostrato tutta la sua fragilità. il rischio ora è la stagflazione (alta inflazione in periodi di recessione economica) proprio perchè il sistema paese non sarebbe in grado di assorbire l'effetto domino nato con la crisi dei mutui subprime.Occorrerebbe quindi un ripensamento totale della politica economica di lungo periodo e ,nel breve, un cambio di strategia in ambito di politica estera.

Verissimo, ma non pensiamo che questo possa minimamente fermare l'attuale elite di potere che guida l'america. Non sembrano personaggi tesi a salvaguardare la popolazione americana o ugualmente l'economia americana. Sono piuttosto gente che bada esclusivamente ai cazzi propri con dei chiari e visibilissimi intenti geopolitici.