| | La poesia che oggi ho nella testa!!! | |
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Il Teo Fagiano
Messaggi : 80 Data di iscrizione : 04.08.08 Età : 46
| Titolo: La poesia che oggi ho nella testa!!! Mer Set 03, 2008 9:43 pm | |
| Io comincio con questa: The Bluebirdnel mio cuore c’è un uccello azzurro che vuole uscire ma con lui sono inflessibile, gli dico: rimani dentro, non voglio che nessuno ti veda. nel mio cuore c’è un uccello azzurro che vuole uscire ma io gli verso addosso whisky e aspiro il fumo delle sigarette e le puttane e i baristi e i commessi del droghiere non sanno che lì dentro c’è lui nel mio cuore c’è un uccello azzurro che vuole uscire ma io con lui sono inflessibile, gli dico: rimani giù, mi vuoi fare andar fuori di testa? vuoi mandare all’aria tutto il mio lavoro? vuoi far saltare le vendite dei miei libri in Europa? nel mio cuore c’è un uccello azzurro che vuole uscire ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire solo di notte qualche volta quando dormono tutti. gli dico: lo so che ci sei, non essere triste poi lo rimetto a posto, ma lui lì dentro un pochino canta, mica l’ho fatto davvero morire, dormiamo insieme così col nostro patto segreto ed è così grazioso da far piangere un uomo, ma io non piango, e voi? | |
| | | Il Teo Fagiano
Messaggi : 80 Data di iscrizione : 04.08.08 Età : 46
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Ven Set 12, 2008 8:13 pm | |
| ...ed aggiungo (vuoi anche per il tempo che fa), la poesia di un poeta perugino (Christian Covarelli) tratta dalla raccolta "Nella direzione di chi parte":
Piove. Un tempo ti aspettavo mesi sotto la pioggia, i risvolti dei jeans al ginocchio
Oggi nemmeno piove davvero. E' nuvolo, brutto tempo, se pioverà, aspetterò l'emozione che non mi fa cedere in attesa di un miracolo rinnovato, sempre, quando arrivi.
A volte mi fermo ad aspettarti ovunque mi trovi, tanto non trovo tempo Ho gli occhi accesi.
Christian Covarelli | |
| | | Il Teo Fagiano
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| | | | Lestaat Ucello
Messaggi : 185 Data di iscrizione : 04.07.08
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Dom Set 14, 2008 1:54 pm | |
| THE CLOUD Percy Shelley
I bring fresh showers for the thirsting flowers From the seas and the streams; I bear light shade for the leaves when laid In their noonday dreams. From my wings are shaken the dews that waken The sweet buds every one, When rocked to rest on their Mother's breast, As she dances about the sun. I wield the flail of the lashing hail, And whiten the green plains under; And then again I dissolve it in rain, And laugh as I pass in thunder.
I sift the snow on the mountains below, And their great pines groan aghast; And all the night 'tis my pillow white, While I sleep in the arms of the Blast. Sublime on the towers of my skiey bowers Lightning my pilot sits; In a cavern under is fettered the Thunder, It struggles and howls at fits. Over earth and ocean with gentle motion This pilot is guiding me, Lured by the love of the Genii that move In the depths of the purple sea; Over the rills and the crags and the hills, Over the lakes and the plains, Wherever he dreams under mountain or stream The Spirit he loves remains; And I all the while bask in heaven's blue smile, Whilst he is dissolving in rains.
The sanguine Sunrise with his meteor eyes, And his burning plumes outspread, Leaps on the back of my sailing rack, When the morning star shines dead: As on the jag of a mountain crag Which an earthquake rocks and swings An eagle alit one moment may sit In the light of its golden wings. And, when Sunset may breathe, from the lit sea beneath, Its ardours of rest and of love, And the crimson pall of eve may fall From the depth of heaven above, With wings folded I rest on mine airy nest, As still as a brooding dove.
That orbed maiden with white fire laden Whom mortals call the Moon Glides glimmering o'er my fleece-like floor By the midnight breezes strewn; And whenever the beat of her unseen feet, Which only the angels hear, May have broken the woof of my tent's thin roof, The stars peep behind her and peer. And I laugh to see them whirl and flee Like a swarm of golden bees, When I widen the rent in my wind-built tent, -- Till the calm rivers, lakes, and seas, Like strips of the sky fallen through me on high, Are each paved with the moon and these.
I bind the Sun's throne with a burning zone, And the Moon's with a girdle of pearl; The Volcanoes are dim, and the Stars reel and swim, When the Whirlwinds my banner unfurl. From cape to cape, with a bridge-like shape Over a torrent sea, Sunbeam-proof, I hang like a roof; The mountains its columns be. The triumphal arch through which I march, With hurricane, fire, and snow, When the powers of the air are chained to my chair, Is the millioned-coloured bow; The Sphere-fire above its soft colours wove, While the moist Earth was laughing below.
I am the daughter of Earth and Water, And the nursling of the Sky: I pass through the pores of the ocean and shores; I change, but I cannot die. For after the rain, when with never a stain The pavilion of heaven is bare, And the winds and sunbeams with their convex gleams Build up the blue dome of air, I silently laugh at my own cenotaph, -- And out of the caverns of rain, Like a child from the womb, like a ghost from the tomb, I arise, and unbuild it again.
------------------------------------------------------------------------------ IL PENSIERO DOMINANTE G.Leopardi
Dolcissimo, possente Dominator di mia profonda mente; Terribile, ma caro Dono del ciel; consorte Ai lùgubri miei giorni, Pensier che innanzi a me sì spesso torni. Di tua natura arcana Chi non favella? il suo poter fra noi Chi non sentì? Pur sempre Che in dir gli effetti suoi Le umane lingue il sentir proprio sprona, Par novo ad ascoltar ciò ch'ei ragiona. Come solinga è fatta La mente mia d'allora Che tu quivi prendesti a far dimora! Ratto d'intorno intorno al par del lampo Gli altri pensieri miei Tutti si dileguàr. Siccome torre In solitario campo, Tu stai solo, gigante, in mezzo a lei. Che divenute son, fuor di te solo, Tutte l'opre terrene, Tutta intera la vita al guardo mio! Che intollerabil noia Gli ozi, i commerci usati, E di vano piacer la vana spene, Allato a quella gioia, Gioia celeste che da te mi viene! Come da' nudi sassi Dello scabro Apennino A un campo verde che lontan sorrida Volge gli occhi bramoso il pellegrino; Tal io dal secco ed aspro Mondano conversar vogliosamente, Quasi in lieto giardino, a te ritorno, E ristora i miei sensi il tuo soggiorno. Quasi incredibil parmi Che la vita infelice e il mondo sciocco Già per gran tempo assai Senza te sopportai; Quasi intender non posso Come d'altri desiri, Fuor ch'a te somiglianti, altri sospiri. Giammai d'allor che in pria Questa vita che sia per prova intesi, Timor di morte non mi strinse il petto. Oggi mi pare un gioco Quella che il mondo inetto, Talor lodando, ognora abborre e trema, Necessitade estrema; E se periglio appar, con un sorriso Le sue minacce a contemplar m'affiso. Sempre i codardi, e l'alme Ingenerose, abbiette Ebbi in dispregio. Or punge ogni atto indegno Subito i sensi miei; Move l'alma ogni esempio Dell'umana viltà subito a sdegno. Di questa età superba, Che di vote speranze si nutrica, Vaga di ciance, e di virtù nemica; Stolta, che l'util chiede, E inutile la vita Quindi più sempre divenir non vede; Maggior mi sento. A scherno Ho gli umani giudizi; e il vario volgo A' bei pensieri infesto, E degno tuo disprezzator, calpesto. A quello onde tu movi, Quale affetto non cede? Anzi qual altro affetto Se non quell'uno intra i mortali ha sede? Avarizia, superbia, odio, disdegno, Studio d'onor, di regno, Che sono altro che voglie Al paragon di lui? Solo un affetto Vive tra noi: quest'uno, Prepotente signore, Dieder l'eterne leggi all'uman core. Pregio non ha, non ha ragion la vita Se non per lui, per lui ch'all'uomo è tutto; Sola discolpa al fato, Che noi mortali in terra Pose a tanto patir senz'altro frutto; Solo per cui talvolta, Non alla gente stolta, al cor non vile La vita della morte è più gentile. Per còr le gioie tue, dolce pensiero, Provar gli umani affanni, E sostener molt'anni Questa vita mortal, fu non indegno; Ed ancor tornerei, Così qual son de' nostri mali esperto, Verso un tal segno a incominciare il corso: Che tra le sabbie e tra il vipereo morso, Giammai finor sì stanco Per lo mortal deserto Non venni a te, che queste nostre pene Vincer non mi paresse un tanto bene. Che mondo mai, che nova Immensità, che paradiso è quello Là dove spesso il tuo stupendo incanto Parmi innalzar! dov'io, Sott'altra luce che l'usata errando, Il mio terreno stato E tutto quanto il ver pongo in obblio! Tali son, credo, i sogni Degl'immortali. Ahi finalmente un sogno In molta parte onde s'abbella il vero Sei tu, dolce pensiero; Sogno e palese error. Ma di natura, Infra i leggiadri errori, Divina sei; perché sì viva e forte, Che incontro al ver tenacemente dura, E spesso al ver s'adegua, Né si dilegua pria, che in grembo a morte. E tu per certo, o mio pensier, tu solo Vitale ai giorni miei, Cagion diletta d'infiniti affanni, Meco sarai per morte a un tempo spento: Ch'a vivi segni dentro l'alma io sento Che in perpetuo signor dato mi sei. Altri gentili inganni Soleami il vero aspetto Più sempre infievolir. Quanto più torno A riveder colei Della qual teco ragionando io vivo, Cresce quel gran diletto, Cresce quel gran delirio, ond'io respiro. Angelica beltade! Parmi ogni più bel volto, ovunque io miro, Quasi una finta imago Il tuo volto imitar. Tu sola fonte D'ogni altra leggiadria, Sola vera beltà parmi che sia. Da che ti vidi pria, Di qual mia seria cura ultimo obbietto Non fosti tu? quanto del giorno è scorso, Ch'io di te non pensassi? ai sogni miei La tua sovrana imago Quante volte mancò? Bella qual sogno, Angelica sembianza, Nella terrena stanza, Nell'alte vie dell'universo intero, Che chiedo io mai, che spero Altro che gli occhi tuoi veder più vago? Altro più dolce aver che il tuo pensiero? | |
| | | Il Teo Fagiano
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| | | | Il Teo Fagiano
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| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Dom Ott 05, 2008 9:54 pm | |
| Ciò che sai amare rimane, il resto è scoria ciò che sai amare non ti sarà strappato ciò che sai amare è il tuo vero retaggio il mondo, quale? Il mio, il loro o di nessuno? Prima venne la vista, poi diventò palpabile Eliso, fosse pure in quell’antro d’inferno, ciò che tu sai amare è il tuo vero retaggio ciò che tu sai amare non ti sarà strappato. La formica è centauro nel suo mondo di draghi. Deponi la tua vanità, non è l’uomo che ha fatto il coraggio, o l’ordine o la grazia, deponi la tua vanità, dico, deponila! La natura t’insegni quale posto ti spetta per gradi d’invenzione o di vera maestria, deponi la tua vanità, Paquin, deponila! Il casco verde tua eleganza offusca. “Padroneggia te stesso, e gli altri ti sopporteranno”. Deponi la tua vanità sei cane bastonato sotto la grandine tronfia gazza nel sole delirante, mezzo nero mezzo bianco tu non distingui fra ala e coda giù la tua vanità spregevole è il tuo odio che si nutre di falso, deponi la tua vanità, sollecito a distruggere, avaro in carità, deponi la tua vanità dico, deponila! Ma avere fatto piuttosto che non fare questa non è vanità aver bussato, discretamente, perché un Blunt ti apra avere colto dall’aria una tradizione viva o da un occhio fiero ed esperto l’indomita fiamma questa non è vanità. L’errore sta tutto nel non fatto, sta nella diffidenza che tentenna…Ezra PoundPasolini legge questa poesia davanti all'autore | |
| | | Il Teo Fagiano
Messaggi : 80 Data di iscrizione : 04.08.08 Età : 46
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Lun Ott 06, 2008 7:44 pm | |
| Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico ma nazione vivente, ma nazione europea: e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti, governanti impiegati di agrari, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti, una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino! Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti, tra case coloniali scrostate ormai come chiese. Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti, proprio perché fosti cosciente, sei incosciente. E solo perché sei cattolica, non puoi pensare che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.Pier Paolo Pasolini | |
| | | Il Teo Fagiano
Messaggi : 80 Data di iscrizione : 04.08.08 Età : 46
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Mer Ott 15, 2008 7:53 pm | |
| Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi occhi in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano s'inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in spirito la mia donna. Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia, taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un'aria sottile, un temibile profumo ondeggiano intorno al suo corpo bruno.Charles Baudelaire | |
| | | Vesanus Ucello Padulo
Messaggi : 299 Data di iscrizione : 05.06.08 Età : 115
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Mer Ott 15, 2008 8:30 pm | |
| Shall I compare thee to a summer’s day? Thou art more lovely and more temperate: Rough winds do shake the darling buds of May, And summer’s lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines, And often is his gold complexion dimm’d; And every fair from fair sometime declines, By chance or nature’s changing course untrimm’d;
But thy eternal summer shall not fade Nor lose possession of that fair thou owest; Nor shall Death brag thou wander’st in his shade, When in eternal lines to time thou growest:
So long as men can breathe or eyes can see, So long lives this and this gives life to thee. | |
| | | Il Teo Fagiano
Messaggi : 80 Data di iscrizione : 04.08.08 Età : 46
| | | | Ale Fagianina
Messaggi : 91 Data di iscrizione : 05.06.08 Età : 47
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Lun Nov 03, 2008 7:24 pm | |
| Questa volta lasciami
essere felice,
non è successo nulla a nessuno
non sono in nessun luogo,
semplicemente
sono felice
nei quattro angoli
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono
felice,
sono più innumerabile
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
di sotto l'acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
intorno a me,
fatta di pane e pietra la terra
l'aria canta come una chitarra
P. Neruda | |
| | | Il Teo Fagiano
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| | | | Il Teo Fagiano
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| | | | pantu Comunista di rito cinese
Messaggi : 783 Data di iscrizione : 05.06.08
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Ven Nov 14, 2008 4:55 pm | |
| scusa ma non ho resistito le ultime due | |
| | | Il Teo Fagiano
Messaggi : 80 Data di iscrizione : 04.08.08 Età : 46
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Ven Nov 14, 2008 6:49 pm | |
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| | | mario Ucello modello impero!
Messaggi : 501 Data di iscrizione : 14.09.08
| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! Ven Nov 14, 2008 11:44 pm | |
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| Titolo: Re: La poesia che oggi ho nella testa!!! | |
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