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Sulla Radio:__________________________________________________________________________________
La nuova trasmissione su multipiattaforma tv, web e radio «Servizio pubblico, la nostra rivoluzione»
Boom di ascolti: 14% di share Michele Santoro apre nel ricordo di Biagi e Montanelli
«Su 'Annozero' reazione fiacca, anche dall'opposizione» «Caro Biagi, caro Montanelli»
MILANO - «Caro Biagi, caro Montanelli, so che siete molto in apprensione. So
che siamo molto diversi, ma so che ci seguite. Non se ne può più di
resistere, resistere, resistere.
Bisogna fare la rivoluzione. Questa è la nostra piccola rivoluzione civile, democratica, pacifica». Con queste parole, dopo essere entrato in studio sulle note de «I Soliti» di Vasco Rossi, Michele Santoro dà il via a
Servizio Pubblico,
il nuovo programma su una multipiattaforma tv, web e radio. Con lui in
trasmissione, Marco Travaglio e Vauro. Tra gli ospiti Paolo Mieli,
Diego Della Valle, Luigi De Magistris, Franco Bechis, Gian Antonio
Stella e Sergio Rizzo. Un format rodato sull'inedita multipiattaforma
avrebbe ottenuto dalle prime stime il 14% di share. Secondo le prime
stime l'ascolto sulle tv (tra emittenti areali e Sky) si è attestato
sul 12%, al quale va aggiunto l'ascolto via web, che porterebbe lo
share al 14%. Le sole tv locali hanno ottenuto una media di 1.750.000
telespettatori.
LA CANCELLAZIONE DI «ANNOZERO» - In apertura Santoro parla della cancellazione dalla Rai di
Annozero.
«La reazione del sistema è stata fiacchissima, anche dell'opposizione -
dice -. Ora centomila persone hanno deciso di accendere le luci questa
sera. Queste centomila persone si possono convincere che possono
accendere tutto quello che vogliono. Possono accendere Celentano,
Luttazzi, Dandini, la Rai che si sta spegnendo lentamente. Possono
accendere un vero servizio pubblico».
LA CRISI - Quindi si entra nel vivo e si passa alla crisi che attanaglia l'Italia. «Vorrei usare
argomenti razionali - attacca Santoro -. Lo vorrei dire alla stampa che mi definisce guru e
martire. Io non sono né guru, né martire. Ma come è stato possibile
che abbiamo scoperto solo ora di essere sull'orlo del baratro? Non lo
diceva
Annozero, ma il
New York Times che la situazione era difficile. Eppure accendevamo i televisori e
sentivano dire: "Stiamo meglio della Germania" o "La Padania e meglio
della Cina". Una domanda che ci dobbiamo porre è quanto ci è costato
scoprire così tardi la verità. Se il nostro sistema fosse stato libero,
saremmo arrivati prima alla verità. Avremmo potuto cambiare il governo o
costringere il governo a seguire strade diverse».
DELLA VALLE: BEN VENGA LA PATRIMONIALE -
Nel corso della trasmissione l'imprenditore Della Valle si esprime
sulla patrimoniale: «Se non disturba la competitività delle aziende, e
così è, se non disturba il reddito dei lavoratori, ben venga». «Io
sostengo da sempre che bisogna far pagare le tasse a chi ha più soldi -
prosegue -. Nella situazione attuale il fattore tempo non lo possiamo
escludere. Dobbiamo perseguire due obiettivi: competitività e
solidarietà». Durante il programma, Della Valle assicura anche che non
ha intenzione di scendere in politica.
La «Santa Indignazione» di Vauro
TRAVAGLIO E VAURO -
Marco Travaglio segna il suo rientro con una difesa di Antonio
Ingroia, «pm partigiano sì, ma della Costituzione» dice il giornalista.
Vauro, invece, entra in scena come «Padre Indignato», con tanto di
saio, cui «girano a tal punto i cordoni da aver dato vita alla Santa
Indignazione».
BERLUSCONI E LAVITOLA -
Tra gli altri contenuti proposti, un'intervista a Valter Lavitola in
cui il faccendiere parla di Berlusconi. «Non ha alcuna dimestichezza
con il potere», ma ne ha una sorta di «idiosincrasia», anzi, «non
conosce nemmeno i vertici delle istituzioni» dice l'ex direttore dell'
Avanti a
Servizio Pubblico . Il premier, secondo Lavitola, «non ha contatto con nessuna
istituzione. Per conto della presidenza del Consiglio i contatti li
tiene tutti Gianni Letta. A mio avviso, sarebbe invece necessario che il
presidente del Consiglio conoscesse i vertici delle istituzioni».
L'intervista viene inframezzata da alcune intercettazioni tra il
faccendiere e Berlusconi, messe in scena come docufiction. Nella seconda
parte della serata, Lavitola torna anche a spiegare - con tanto di
lavagna - il passaggio di denaro tra lui, Berlusconi e Tarantini. E
assicura: «Finché resisto rimango latitante».
Chiara Danese: «La serata dal premier»
LA TESTIMONIANZA DI CHIARA DANESE -
In chiusura di trasmissione, un'intervista esclusiva a Chiara Danese,
la 19enne che, assieme all'altra giovane, Ambra Battilana, si è
costituita parte civile nel processo sulle notti di Arcore. La ragazza
rievoca l'imbarazzo a casa del premier davanti alla «statua di un
pene», i presunti ricatti di Emilio Fede («Se te ne vai, niente Miss
Italia e niente meteorina») e lo spogliarello della consigliera
regionale Nicole Minetti nella stanza del bunga bunga.
SOCIAL NETWORK -
Servizio pubblico riscuote un grande successo su Facebook
: dopo solo un'ora e mezzo dall'inizio del programma risultava
«piacere» a più di 135mila persone; i commenti sulla pagina ufficiale
erano quasi tremila; 26mila gli iscritti al social network che
parlavano della trasmissione.
Corriere della Sera
03 novembre 2011 (ultima modifica: 04 novembre 2011 10:31) ©